sabato 30 marzo 2013

Scegliersi la propria realtà


Di Internet e dell'alienazione.
Parlo anche di Grillo, si, anche questa volta, ma principalmente il discorso è un altro.

Lunga premessa evitabile:
In questi giorni sto effettuando il passaggio dai fumetti italiani ai fumetti in lingua originale (per quanto riguarda gli americani che coi manga è più difficile) e sto utilizzando internet per "procurarmi" i fumetti e le informazioni riguardo serie in corso, uscite, e qualunque cosa necessaria. Grazie ad internet nel giro di qualche giorno ho buona parte del Marvel Now[1]. Quando mi collegavo mi interfacciavo con un mondo dall'altro lato dell'oceano, con siti che si aggiornano nel pomeriggio, con personaggi che parlano un'altra lingua, con date di uscita che mi fanno incrociare gli occhi. Improvvisamente per commentare le nuove uscite però mi sono trovato a dover andare sui forum americani, con tutti i problemi del fuso orario e ho iniziato a muovermi in un mondo fumettistico differente da quello abituale. Cioè, finora mi ero mosso nel piccolo mondo del fumetto italiano e mi sono ritrovato nel (in realtà piccolo anch'esso) mondo del fumetto americano. Ma entrambi sono parte del mondo del fumetto globale e se volessimo farne un'analisi dovremmo tenerne conto. Essì perché internet mi permette di vedere tutto, ma mi permette anche di tagliare fuori ciò che non mi interessa, e finché lo faccio coi fumetti può essere una cosa di importanza relativa, ma con altri argomenti potrebbe diventare un po' più complessa la situazione.
Fine premessa.

Internet segue ormai il concetto di "darti ciò che vuoi", vuoi sapere le notizie su un qualunque argomento, ce le hai, un film, ce l'hai, musica, ce l'hai, permettendoci di selezionare dal flusso totale le informazioni e gli elementi che vogliamo cogliere.
Contribuisce però a lasciare indietro tutto il resto, spesso finiamo per non renderci conto che questa selezione lascia fuori tantissime informazioni che sarebbero necessarie e che decidiamo di non seguire. Ognuno nella realtà quotidiana ha un proprio mondo dato dalla percezione, dall'abitudine, dall'esigenza e da ciò che ogni giorno raccogliamo dal mondo esterno.[2] Nella vita di tutti i giorni però non posso evitare di far filtrare le informazioni a me sgradite, il filtro che metto può essere nella non partecipazione e non nella ricezione. Su internet la situazione cambia. Radicalmente.
Il mondo su internet per l'utente medio è:
- la bacheca di Facebook,
- 2-3 blog che segue,
- la home di Twitter,
- un sito di informazioni
(e mi sono anche voluto tenere largo).
Le persone che si muovono in rete pongono un filtro nella ricezione a tutto ciò che decidono di non far entrare nel loro mondo. Selezionano gli amici, selezionano i blog e scelgono il sito di informazioni che più è loro consono. Prima sostenevo che su internet avevamo iniziato a dare ascolto a persone che altrimenti non avremmo neanche considerato[3], mentre adesso inizia a pensare che con internet abbiamo iniziato ad ignorare chi ci faceva scomodo. Abbiamo cominciato ad ignorare il confronto, per evitare il confronto coi cretini, lo evitiamo con tutti. Tutto questo sempre considerando che siamo utenti attivi. Cioè che siamo quelli che materiale lo producono, che immettiamo nel circuito FB materiale esterno e non ci limitiamo alla ricondivisione, che produciamo opinioni ragionate. Perché altrimenti lasciamo che sia la rete a selezionare ciò di cui noi usufruiamo, se ci limitiamo a raccogliere le informazioni che passano sulla nostra bacheca lasceremmo che siano gli altri, secondo il loro gusto, a raccogliere le informazioni, e nessuno ci assicura che le notizie importanti ci arrivino.[4] Potrei ritrovarmi 2000 link all'ultima conferenza stampa della sinistra extraparlamentare senza che mi arrivino notizie della crisi. (Che poi è quello che succedeva in campagna elettorale)
Scusatemi se insisto tanto nel discorso a parlare di FB ma per un utente passivo rischia veramente di essere l'attività principale della sua interazione su internet. Quindi vorrei esaminarlo a fondo.
Se dovessi dare retta alla mia bacheca di FB alle ultime elezioni SEL avrebbe dovuto raggiungere un 20% secco, a voler essere pessimisti, e il 5 stelle, per quanto presente, sicuramente non superare il 10%. Ma la mia bacheca è semplicemente un riflesso di quello che è il mio mondo fuori e questo rimarrà, non posso prenderla come simbolo di ciò che è il mondo. Devo costantemente muovermi per uscirne, non farmici intrappolare. I politici che hanno fatto campagna elettorale su Twitter ad esempio sono così sicuri di aver spostato almeno 1 voto? Perché in realtà su Twitter io scelgo chi seguire, e basta. Non ho grandi possibilità di arrivare a chi non mi segue, perché lì l'interazione tramite hashtag in realtà è abbastanza ridotta. Posso lanciare qualche slogan. Quanti prima di diventare molesto?
Quanti voti sarebbe possibile effettivamente spostare tramite internet? Penso che in realtà siano molti meno di quanto pensiamo perché su internet ognuno si rinchiude nel proprio mondo. E quindi puoi raggiungere solo chi già ti voterebbe. Beppe Grillo non ha vinto grazie ad internet, è emerso grazie ad internet. Non continuiamo a raccontarci che ha vinto grazie al suo blog, ha vinto grazie a 20 anni di malapolitica, grazie a quei media tradizionali che tanto bistratta ma che comunque raggiungono il 100% della popolazione.

Forse però neanche Beppe Grillo se n'è reso conto appieno, visto che, insieme a Casaleggio, continua a pensare che internet sia la risposta a tutte le domande. Per riunire i due discorsi faccio presente che oggi non si comprano più quotidiani, si leggono le notizie che interessano sui siti che le raccolgono, ma se lasciassero indietro un'informazione importantissima? Casaleggio ha fondato Tzetze, "le notizie scelte dalla rete", che è appunto l'esclusione di tutto il resto alla massima potenza, le notizie vengono scelte in base al gradimento. Quando qualcuno decide di tagliare fuori le informazioni dimentica di stare in Europa o di far parte di un sistema complesso. L'informazione non può essere subordinata al gusto personale, non posso decidere di tenermi le notizie che mi piacciono e lasciare fuori quelle spiacevoli. Cosa mi assicura inoltre che la notizia non sia stata manipolata o che non sia del tutto falsa? Internet è privo di ogni filtro, chiunque, forte dell'anonimato, può raccontare le storie più assurde. Il mondo del fumetto italiano, per tornare al discorso iniziale, è pieno di persone "con contatti nel settore, vicini agli autori" che poi finiscono per sparare una boiata dietro l'altra, contando sempre che ce le si dimentichi prima della successiva.[5] Allo stesso modo il mondo dell'informazione su internet è più libero, nel bene e nel male, e ci costringe a prendere con le pinze ogni informazione non filtrata. Wikipedia è l'apice di questo sistema, è utilissima e l'informazione sbagliata può essere corretta da chiunque, ma proprio questo comporta che prima qualcuno deve accorgersene, cosa succede se capito nel lasso di tempo tra quando viene scritta l'informazione sbagliata e quando viene corretta?

Molte delle persone che conosco iniziano a pensare che per farsi pubblicità sia sufficiente internet, che condividendo su twitter e su facebook si ottengano grandi risultati. Fatemelo dire: non è così, le visite che questo blog fa sono al 60-70% da altre fonti, questo blog esiste grazie anche a molte persone che cercano informazioni su google. Quindi si, forse internet è una grandi risorsa, ma come tutte le risorse rischiamo di farcene dominare più di quanto riusciamo a dominarla noi.

Concludo con un'ultima osservazione: come quelli di Anonymous ci dimostrano nessun sito è veramente sicuro. Nessuno. Quindi prima di affidare ad internet le chiavi della nostra esistenza dovremmo rifletterci un po' di più.

Note
[1]Per quelle 3-4 persone che mi seguono e sono interessate ai fumetti: vale la pena seguirlo, tempo che mi metto in paro e che inizino ad arrivare in Italia e ci faccio un post.
[2]Secondo un meccanismo che si chiama Introiezione e che se avete 5 minuti vi invito ad andare a controllare cos'è. La pagina su wikipedia è incompleta e tratta solamente una sfaccettatura, prima che andate a controllare lì.
[3]E siamo arrivati al fatto che Messora finisce alla ribalta.
[4]Si, lo so che questo discorso potrebbe valere anche coi quotidiani, ma non è quello di cui sto tentando di parlare.
[5]Anche in america è pieno di sparaballe, ma lì c'è anche qualcuno che i contatti li ha veramente.

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