venerdì 29 agosto 2014

Domande ai teorici delle Scie Chimiche [Complotti e Malefici]


Visto che il dibattito sulle scie chimiche è inspiegabilmente molto acceso, ho deciso che prima di proseguire nella discussione con qualunque sciachimicaro esigerò che risponda alle mie domande. Poi, e solo poi, sarò disposto a conversare con persone che credono nelle teorie fuffologiche.
Se vi ho linkato questo post in risposta ad una discussione e avete intenzione di rispondere con "sei un disinformatore etc etc" sappiate che "Puppami la fava con rinnovato vigore" sarà probabilmente la mia risposta; se volete scrivere un commento che sia "sei un disinformatore etc etc" potrei decidere di cancellare il commento se mi gira il culo oppure di rispondere con una qualunque gradazione di offesa compresa tra "Vaffanculo" e "Faresti ribrezzo pure ad una merda di mucca".
Fatte le dovute premesse segue elenco di domande, a cui spero, ma sono abbastanza convinto che non succederà, che prima o poi qualche sciachimicaro mi possa rispondere.
  1. Perché avvelenare i cieli e non le falde acquifere? In cosa l'avvelenamento in aria sarebbe più conveniente. Non solo servirebbe molto meno materiale e costerebbe molto meno all'atto pratico, ma avrebbe un grado di precisione enormemente maggiore, dato che si conoscerebbero in anticipo le aree colpite e sarebbe impossibile che si colpisse un altro bersaglio, cosa che con le scie chimiche sarebbe possibile in una giornata di forte vento, in cui si rischia di irrorare il Tirreno invece che Roma. Inoltre permetterebbe di evitare di avvelenare se stessi.
  2. Perché irrorare anche di giorno? Dato che secondo voi gli autori del complotto spendono cifre immani per mantenere segreta la loro opera, perché allora semplicemente non programmano le irrorazioni semplicemente per gli orari notturni? Le scie di notte non si vedono. Basterebbe questo semplice accorgimento per evitare di essere scoperti, perché non applicarlo?
  3. Chi sono i colpevoli? Nomi e cognomi. Chi decide luoghi ed ore delle irrorazioni? So che secondo voi un po' tutti sono coinvolti, ma per intenderci, Giorgio Napolitano è complice o vittima? Chi paga i disinformatori? Quali organi dello stato italiano sono coinvolti direttamente?
  4. Perché l'avvelenamento non sta funzionando? La popolazione mondiale aumenta in maniera esponenziale, l'aspettativa di vita aumenta, perché? Cosa sta andando storto?
  5. Quando e dove sono iniziate le irrorazioni? In che anno ed in che posto? Sono state fatte delle prove prima o si è direttamente deciso di partire a pieno regime? Quale è stata la prima nazione ad irrorare e perché? Chi è stato il primo a decidere di mettere in atto i piani di irrorazione?
  6. Perché modificare il clima dall'alto? Perché i governi da un lato mettono leggi per vietare alle aziende di immettere troppa CO2 e dall'altra dovrebbero modificare il clima in quota? Non basterebbe far disperdere nell'aria i gas serra?
  7. Qual è la finalità? Quando il piano potrà dirsi concluso? Qual è l'obiettivo che si sono prefissati gli autori delle irrorazioni? Quando potranno ritenersi soddisfatti?
  8. Perché non state prendendo contromisure? Se pensate di essere in pericolo, e che siano in pericolo anche le vostre famiglie, perché non agite? Perché vi limitate a condividere link su internet? Perché non farsi coraggio ed andare a manifestare sotto i palazzi del potere?
  9. Perché i teorici chiedono donazioni? Pensavo facessero tutto per il bene comune, perché allora chiedere incessantemente contributi, Lannes è arrivato a dire "o fate donazioni o chiudi il blog" [e per me può chiuderlo], non è un po' un controsenso?
Consapevole che difficilmente riceverò alcuna risposta, ci spero comunque.

PS:Chiunque può suggerire nuove domande.

NOTA: potranno aggiungersi nuove domande, che potranno venirmi in mente o che potrebbero essere suggerite da altri, nel qual caso segnalerò chi, se fosse saranno aggiunte qua sotto con la data, in maniera da non creare equivoci.

mercoledì 27 agosto 2014

New Mobile Report Gundam Wing - Endless Waltz [Piovono Mobile Suit]

Un po' di storia: Eravamo rimasti nel 1995 col grande successo di Wing, che in occidente arriverà però nel 2000, quello che però non si aspettava la Sunrise è il floppone l'anno successivo di Gundam X, e il successo di Evangelion che cambia il modo di vedere i robottoni da parte del pubblico. Il brand di Gundam è a rischio, e così uno dopo l'altro vengono lanciati tre progetti indipendenti e profondamente differenti: 08tm MS Team, serie OAV ambientata durante la serie originale; Turn A Gundam, "nuovo universo" ad opera di Tomino, e questo Endless Waltz, OAV in tre episodi usciti nel 1998 che funge da sequel alla serie. Sarà una delle poche volte che un universo extra-UC riceverà un seguito, per farlo viene richiamata la squadra della serie e viene stanziato un grosso budget.
Nel 2000 gli episodi vengono rimontati con sequenze aggiuntive per creare un film cinematografico, e dato che in italiano è reperibile solo in versione cinematografica è a questa che faccio riferimento.

Trama: È passato esattamente un anno dalla fine della guerra e i piloti sono andati per la loro strada, Relena si occupa di rapporti internazionali e alcuni dei personaggi della prima serie, Sally, Une, Noin, sono entrati a far parte dei Preventers, un corpo di pace che si occupa di trovare e smantellare le rimanenti milizie e fabbriche di armi. Ma in questa pace un nuovo nemico si palesa: è Mariemeia, la giovanissima figlia di Treize che vuole mettere sotto scacco l'intero pianeta.
Cosa ne esce fuori: Stranamente, una bella opera. Il reparto tecnico è maestoso, e guardarlo in HD lascia veramente a bocca aperta, il livello grafico raggiunto qui è spaventoso. La tridimensionalità del disegno e la dovizia di particolari, il design dei suit e il loro danneggiamento durante i combattimenti, contribuiscono tutti a far si che lo spettatore sgrani gli occhi quanto più possibile. Tanto che il rinnovato mecha viene retconizzato e utilizzato come se i gundam fossero sempre stati così: tutti i flashback mostrano i gundam nella versione oav.
L'immenso reparto grafico non è però supportato dal resto in adeguata maniera: la regia è molto televisiva e anche se ci sono dei buoni guizzi in generale è molto piatta, e musiche, montaggio, etc etc, fanno il loro minimo sindacale, spesso non riuscendo a sottolineare l'enfasi del momento.
La sceneggiatura poi è molto compressa, questo da un lato costringe ad avere un ritmo serratissimo, eventi a cascata e non lascia un attimo di respiro, dall'altro però si concentra appena sui personaggi e sui loro rapporti, spesso persone che non si sono viste per un anno che si rincontrano con "Ciao, adesso combattiamo", fortunatamente non ci sono cambi di fazione improvvisi. Forse uno o due episodi in più avrebbero giovato, o forse dobbiamo comunque ringraziare che sia venuta un'opera guardabile e visti i precedenti non chiedere troppo.
Per il resto i colpi di scena sono tutti molto prevedibili, la serie è l'occasione per riunire e mostrare tutto il cast della serie tv e non ci sono grossi scossoni, ma è stranamente ben dialogato, sarà che forse per vendere oav ci si debba rivolgere ad un pubblico più cresciuto.
L'adattamente italiano traduce il meno possibile, pronunciando le coordinate in inglese e persino evitando di tradurre "queen". Da un estremo all'altro. Comunque un buon doppiaggio che aiuta la visione.
Un finale che se vi siete sciroppati tutta la serie, non potete mancare di vedere, anzi, dato che ad ora è la cosa migliore dell'AC, dovete vederlo assolutamente.

Risultati: Non ho trovato riferimenti, ma considerando la quantità di fumetti che è uscita dopo, la riedizione cinematografica, la quantità smodata di modelli usciti, direi che è stato un buon successo. Nell'universo di Wing verranno sfornati alcuni volumi a fumetti negli anni successivi e recentemente si assiste ad un revival: è uscito un nuovo romanzo Frozen Teardrop e un nuovo fumetto che è la versione "riveduta e corretta" degli oav, ma niente più anime.

Come vederlo: In Italia Bluray e DVD sono editi da Dynit.

martedì 26 agosto 2014

Black Rock Shooter OAV [Angolo delle Cose Perdute]

Black Rock Shooter non è solo un anime, è un fenomeno di costume, in cui il merchandising vale commercialmente molto più di quanto non valgano i prodotti di puro intrattenimento.
Internet straborda di immagini, sfondi, canzoni, vendita di gadget, e quant'altro.
Quindi, perché nell'Angolo oggi dovrei parlarvi di BRS?
Perché anche se in Italia sono arrivati i fumetti e la serie tv è disponibile anche in bluray, c'è un prodotto che ci siamo dimenticati di importare: l'OAV che ha dato origine alla serie.

Così nascono i miti. BRS ha una genesi veramente strana e particolare. Huke, un illustratore, una mattina si sveglia e crea un disegno che segnerà in maniera indelebile la sua vita. Questo qui. Il giorno successivo è il 26 dicembre 2007 e Huke lo posta sul suo blog. Huke è membro di un gruppo musicale: i Supercell, in cui milita anche Ryo, che vede il disegno ed ha un'epifania: deve scrivere una canzone che parli di quella ragazza. Passano alcuni mesi e un video musicale prende vita, la voce è quella di "Hatsune Miku", che in realtà non esiste ed è un programma, e i disegni di Huke ovviamente. Eccolo qui. Viene uploadato su Niconico, all'epoca Nico Nico Douga, l'equivalente giapponese di youtube, il 13 giugno 2008, e una settimana dopo approda su Youtube. Ed è subito successo. La quantità di fan art che viene prodotta sul personaggio diventa abnorme, fan video, cover, reintepretazioni, si è aperta una breccia, sta nascendo una fanbase.
Anno 2010, lo studio Ordet ha bisogno di un titolo forte per creare la propria opera prima. La scelta ricade, ovviamente altrimenti non ne starei parlando, su BRS. Attenzione però non sto parlando della serie tv del 2012, sto parlando dell'oav autoconclusivo di 50 minuti, che esce nella primavera di quell'anno e che è al momento abbastanza trascurato dalla fanbase.

L'OAV. Alla regia abbiamo Shinobu Yoshioka, lo stesso che poi dirigerà la serie, che, insieme allo sceneggiatore Nagaru Tanigawa, immagina una storia con protagonista due ragazze: Mato e Yomi, che si incontrano a scuola e che durante l'anno scolastico diventeranno amiche inseparabili. Crescendo insieme ed affrontando l'inizio della turbolenta adolescenza.
So che non è esattamente quello che vi aspettavate.
Black Rock Shooter, che è il nome sia del personaggio che dell'opera, esiste in una dimensione parallela, che forse esiste forse no, che riflette l'emotività della realtà, sfogando in combattimenti quelli che sono gli stati d'animo delle ragazze.

Un mondo fatto a scacchi, croci e proiettili, in cui rabbia e frustrazione diventano la scusa per rocamboleschi scontri tra combattenti.

La trama abbastanza esile permette di prendersi tutto il tempo necessario senza dover ammucchiare eventi e la qualità dell'animazione è sempre molto alta, i dialoghi forse non saranno brillanti, ma si continua a seguire le disavventure quotidiane di queste ragazze, in preda all'inizio della pubertà, con piacere.
Anzi, la fine arriva pure abbastanza improvvisa e spiazzante, visto che ormai sintonizzati su una durata standard da film, allo scadere dei 50 minuti ci si ritrova attoniti a pensare che un'altra ora non avrebbe fatto per nulla schifo.

Contributo al mito? Tanto, ma tutto indiretto. L'OAV è il primo prodotto d'intrattenimento legato al brand e darà il via a fumetti, videogiochi e ovviamente la serie tv, che ad opera dello stesso regista arricchierà ed amplierà il concept, usando proprio gli stessi personaggi.
Questo purtroppo è il più grosso limite di questo film: è la beta version della serie tv, che è un'ottima serie tv, che vince sull'oav sotto qualunque punto di vista. Infatti quando il successo esce dai confini del Giappone questo film viene lasciato indietro.
In Italia non è stato tradotto ufficialmente, e bisogna cercarlo fansubbato per poterlo vedere, io consiglio la versione dei Freedom Subs.

Motivi per vederlo e non lasciarlo nel dimenticatoio: Innanzitutto per completismo se siete fan, per vedere come il brand sia nato, poi se non avete visto la serie è un ottimo punto di partenza, per farsi un'idea o semplicemente perché è un bel film che dura poco e che è un peccato che venga dimenticato.

lunedì 25 agosto 2014

Cose Veramente Brutte: Scie Chimiche - La Guerra Segreta, Il documentario che è comunque meglio di un calcio nelle palle. Forse. [Complotti e Malefici]

Salve a tutti, su questo blog scrivo poco, e potrei dirvi che è mia intenzione cambiare la cosa ma l'ho detto così tante volte che non sarei credibile, e la fluttuazione delle visite è enorme, e anche se le recensioni fanno le loro visite so benissimo che niente vi piace come quando parlo di complottisti.
E quale occasione migliore per parlarne che l'uscita, finalmente, del "documentario" ad opera di Rosario Marcianò sulle Scie Chimiche.
No davvero, non è una battuta.
Andiamo con calma, chi è Rosario Marcianò? Penso che sia al momento il più importante esponente in Italia della teoria delle scie chimiche. Potete immaginarvi gli altri. Siccome non ho voglia di impelagarmi a discuterne il profilo, vi linko un ottimo riassunto: La Carta d'Identità di Rosario Marcianò.
Perché RM mi sta sul cazzo? Potrei dirvi che è perché diffonde notizie false, perché qualcuno sostiene, ma io non ci credo [cit.], raggiri poveri gonzi a fargli donazioni parlando di teorie campate in aria, ma in realtà è per questa cosa qui. Se scorrete l'elenco, o usate la funzione trova del vostro browser, trovate anche il mio nome. Secondo Rosy io sono un normalizzatore pagato dal sistema.
Prima di continuare, so che non tutti sanno di cosa si parla quando diciamo scie chimiche, quindi vi agevolo link di wikipedia dove viene spiegato tutto abbastanza bene: Leggi qui.
Quello di cui vi parlo oggi è un video di un'ora che è l'apoteosi della cagata, il documentario "Scie Chimiche - La Guerra Segreta". Si trova integralmente sul tubo, e siccome nella vita non ho un cazzo da fare ho deciso di farmici due risate sopra. Andiamo ad incominciare.
DISCLAIMER: Non è una recensione ma una raccolta di impressioni durante la visione. Ci sono i tratti salienti e tanto perculamento, e mi dispiace se sia difficile seguirmi, ma devo riprendermi dalla visione e comunque anche l'originale è senza capo nè coda.

domenica 24 agosto 2014

New Mobile Report Gundam Wing [Piovono Mobile Suit] [Re:Visioni]

Un po' di storia: L'anno è il 1995, G Gundam si è da poco concluso e ormai ha aperto la strada a quello che sarà il nuovo standard del metaverso gundamiano, ad ogni serie, o quasi, un nuovo universo narrativo. Se la serie precedente si rifaceva allo shonen da combattimento, questa volta si punta in direzione opposta, e l'idea è puntare anche verso un pubblico femminile, ma allo stesso tempo recuperare parte di quelle atmosfere più realistiche tipiche di Tomino che erano state totalmente lasciate da parte da G Gundam. L'idea generale è di creare una serie che possa piacere un po' a tutti, puntata verso un pubblico adolescente, con un budget abbastanza consistente, alla regia viene chiamato Masashi Ikeda, che aveva qualche anno prima sfornato i Cinque Samurai, e alla sceneggiatura Katsuyuki Sumisawa, che aveva partecipato alle sceneggiature di Ranma 1/2, Sailor Moon e Dragon Ball Z, successi per adolescenti di entrambi i sessi.

Trama: È l'anno 195 del calendario dell'After Colony, l'abitudine di mettere riferimenti all'anno di uscita non se ne va col cambio di universo, e le colonie spaziali sono schiacciate, militarmente ed economicamente, dalla Federazione Terrestre. Così, 5 gundam vengono inviati sulla terra, con l'idea di distruggere OZ, l'organizzazione governativa militare che occupa le colonie. I gundam sono pilotati da 5 ragazzi di 15 anni, che non si conoscono tra loro. Ma sulla terra Heero, il principale dei cinque piloti, incontrerà Relena, una ragazza che smuoverà, piano piano, le sue certezze.
Cosa ne esce fuori: Una brutta roba. Innanzitutto fa un po' strano trovarsi questi quindicenni che sono quasi supersoldati, esperti in combattimento, guida, informatica, ottime spie, falsificano documenti, fanno gli hacker, sono killer esperti, maestri del travestimento, e suppongo che nei fine settimana facciano gli chef già che ci sono. E anche se qualcuno ogni tanto si stupisce della cosa nessuno sembra far particolarmente caso al fatto che siano degli adolescenti. Su questo punto è però decisamente Relena che batte tutti, inizia come una normalissima ragazza, anche se ricca sfondata, poi, a 15 anni, diventa principessa di un regno, poi regina di tutto il pianeta e a fine storia ministro del governo mondiale. MA il mondo degli shonen è pieno di super adolescenti, possiamo entrare nell'ottica e lasciar passare? Possiamo. Certo, non so bene quale super addestramento possa far si che Heero cada di testa da 10 m di altezza e poi si rialzi come nulla fosse, o che sopravvivano ad esplosioni, pistolettate, spadate, cannonate, vuoto cosmico, il tutto senza mai conseguenze fisiche, o come facciano a rendere praticamente indistruttibile qualunque mezzo su cui salgano, mentre lo stesso mezzo se affrontate esplode se solo guardato storto, ma è un argomento su cui posso riuscire anche a chiudere un occhio se il resto fosse accettabile. Il problema è che il resto è anche peggio. I primi 10 episodi della serie sono anche passabili, è un buon inizio, i personaggi sembrano interessanti, i gundam vanno dal pacchiano al bello, e anche se alcune svolte narrative sono un po' stupide, Relena che si innamora del ragazzo che vuole ucciderla [WTF!?], in generale scorrono senza problemi, la storia si prende i suoi tempi e ci mostra tutto l'ampio cast che andremo a seguire per 49 puntate: su tutti Treize, il capo di OZ, e Zechs, clone di Cha-- cioè, misterioso soldato di OZ, che alla fine sono protagonisti della storia tanto quanto i 5 ragazzi e Relena. Poi nell'episodio 10 si piazza un colpo di scena che è anche una buona idea, in breve: Heero fa un casino lasciando ad OZ la possibilità di un colpo di stato che permette di prendere il potere sull'intero globo, i ragazzi che finalmente si erano riuniti si separano ognuno per la sua strada. Poi il tutto deraglia. seguono 30 episodi di trame senza un filo logico, personaggi che cambiano idea e schieramento ogni 15 minuti, il gruppo che si riunisce, anzi no, anzi si, anzi no, gente che sparisce, poi riappare, che cambia personalità, personaggi che girano a vuoto, politici navigati che si fanno fregare come l'ultimo dei deficienti, organizzazioni dietro organizzazioni dentro organizzazioni, cambi di facciata, interminabili riempitivi privi di senso, monarchie assolute nelle mani di sedicenni che dichiarano la resa e fanno radere al suolo il proprio paese, dialoghi per cui ancora non ci credo che qualcuno sia veramente stato pagato per scriverli, animazioni al più totale risparmio, regia mediocre, un realismo sotto zero e due episodi di recap che tentano di mettere ordine in una trama che non esiste.
Lo ammetto, ci sono delle buone idee qua e là, ma sono gestite malissimo, spesso in maniera esageratamente semplicistica, e anche se le idee di fondo sono apprezzabili certe tirate ripetute ogni 10 minuti sul pacifismo diventano insopportabili, i momenti shojo o di bromance poi sono più contenuti del previsto, ed è quasi un peccato visto che sarebbe potuto essere un elemento caratteristico. Poi la svolta.
Se le serie precedenti ci avevano abituato ad un cambio di opening a metà serie, Wing mantene la, bella, Just Communication, per 40 episodi, e anticipa la seconda opening come insert song, per poi cambiare con un'ottima seconda opening all'episodio 41, ed entrare in una fase finale che improvvisamente ammucchia bei momenti, dialoghi spacconi il giusto, combattimenti ben fatti, animazioni veramente degne di nota, una trama che, nonostante le demenze che si è dovuti sopportare per arrivarci, è anche interessante, personaggi che finalmente cambiano un minimo, idee ben sfruttate e un buon finale. 9-10 episodi che, anche se comunque nulla di eccelso, sono molto meglio di quanto visto finora. Non ho idea del perché la serie sia strutturata così, ma ehi, ho impiegato un mese per vedere 40 episodi e gli ultimi 9 li ho fatti fuori in due giorni.
Persino la parte romantica è trattata bene nel finale.
Curiosità: OZ sta per Organizzazione dello Zodiaco, e infatti i mezzi si chiamano coi nomi dei segni zodiacali, ma è anche un riferimento al mago di OZ, tant'è che le divise dei piloti hanno disegnato sopra l'uomo di latta.
Curosità 2: il Wing, che da il nome alla serie, appare pochissimo e Heero lo piloterà solo ad inizio serie, per poi abbandonarlo e mai recuperarlo, preferendogli prima l'Epyon e poi il Wing Zero.

Risultati: Successone planetario. Modellini venduti come il pane. Importato e tradotto ovunque, Italia compresa, sarà la prima serie extra-UC a ricevere un sequel, di cui parlerò presto. Il design sarà di forte ispirazione per Gundam X, e riferimenti a Wing si trovano sia in Seed che in 00. Finirà però per essere una delle serie meno amate dai fan, nonostante per molti di loro sia a conti fatti il primo contatto coi mobile suit.

Come vederlo: Anche se è stato tradotto in italiano e trasmesso da Mediaset, non è mai stato editato in dvd, quindi se volete vederlo dovete rivolgervi ad internet.

Dovrei finire qui, ma dato che questa è una delle tre serie tv di gundam esistenti in italiano, e che come potete vedere ho piazzato anche il tag di Re:Visioni nel titolo, andiamo a parlare un attimo dell'adattamento italiano. Sigla...
Curiosità 3: la sigla prende tantissime immagini dal sequel OAV, Endless Waltz, che in tv è stato trasmesso come parte integrante della serie.

Adattamento Italiano: Allora, non ho potuto fare un confronto con la versione sub eng, e col cazzo che me la rivedo tutta per farlo, scusate il francesismo, però so da chi l'ha fatto che i dialoghi italiani tagliano molta della violenza verbale ["Io ti ucciderò" diventa "La tua vita è in pericolo"] ma che in generale risultato essere abbastanza fedeli al senso delle frasi, e quindi i dialoghi sono proprio orribili, non è colpa di Mediaset. I nomi dei mezzi sono tutti italianizzati, e la cosa ha anche un senso: se presumiamo che tra loro i personaggi parlino inglese, ha una sua coerenza tradurre i nomi inglesi dei mezzi. Alcuni nomi hanno anche il loro fascino, Ala di Fuoco, Raggio Letale, altri sono assegnati un po' a cavolo, Distruttore, Navigatore, e qualcuno è un po' ridicolo, Uccello di Fuoco, il MS di Rocco Siffredi, che mette sotto tutt'altra luce il rapporto tra Heero e Relena, inserire qua altra battuta sui doppi sensi da scuole medie.

Curiosità 4: praticamente tutti i fumetti di Wing sono stati pubblicati in Italia, e quindi vi beccherete un post apposito.

Piovono Mobile Suit, La Guida 

mercoledì 13 agosto 2014

Digimon Adventure 02 [Re:Visioni]

Re:Visioni è la rubrica dove mi metto a rivedere le serie e i film che ci vedevamo da ragazzini e ne parlo analizzandoli con gli occhi della persona cresciuta. Tentando di evitare spoiler che non si sa mai vi venga voglia di vederle.
E si, anche questo mese scrivo un post, non so se qualcuno si ostina a seguire questo blog...

Cenni Storici:  L'altra volta eravamo rimasti con il successo della prima serie e il lancio di un brand che avrebbe avuto successi alterni. Viene messo subito in cantiere un sequel, che non tarda ad arrivare in Italia, ben saldato nella storia del predecessore, mantiene più o meno lo stesso staff.

Trama: Sono passati 3 anni dalla battaglia contro Apokarimon, e i nostri eroi sono cresciuti, hanno preso strade differenti e Digiworld non è che un ricordo ormai. Purtroppo un nuovo male si presenta a Digiworld: l'Imperatore Digimon, un umano che sta rendendo schiavi i digimon e piano piano sta conquistando il mondo digitale. Per fermarli arriva una nuova generazione di prescelti: dalla serie precedente tornano TK e Kari, a cui si uniscono Davis, Yolei e Cody, con i loro rispettivi digimon.
Non c'è una struttura a saghe vere e proprie come nella prima serie, una volta finito lo scontro con l'imperatore ci sono dei filoni che si intrecciano più volte, lasciando anche da parte una struttura tipicamente shonen.


Gli occhi del presente: Che serie strana che è questa. I primi episodi invece di prendere il gruppo e buttarlo nell'avventura presentano un via vai da digiworld che permette avventure autoconclusive, con la ricerca delle digiuova e delle nuove evoluzioni, c'è la scusa per non poter usare le vecchie, e la lenta presentazione dei vari personaggi, con tante comparsate da parte dei vecchi protagonisti, e devo dire che è la parte più lenta e noiosa di tutta la serie. Sembra si voglia cercare di acchiappare un pubblico più infantile e che il merchandising sia quasi l'unico reale obiettivo. In questo c'è un episodio, il 13, che è più o meno riassumibile in "angoscia, tanta angoscia", aspettate che ve lo racconto: Kari, "si sente un po' giù" e finisce, non si sa bene come, in un'altra dimensione, il "mare oscuro", che non è digiworld, dove incontra dei digimon che rivelano di essere dei mostri abissali e che vogliono portarla con loro per usarla per riprodursi, a salvarla arriva TK, l'episodio finisce con l'ombra di una enorme creatura con i tentacoli di fronte alla bocca. Si, c'è Lovecraft a pacchi, metaforoni neanche troppo sottili, ma non finisce qui, perché piano piano la serie prende una piega sempre più assurda: attorno all'episodio 20 finalmente viene sconfitto Ken, e scopriamo così cosa lo ha portato a diventare malvagio. Scusate lo spoiler ma devo raccontarlo: da bambino viveva all'ombra del fratello maggiore, così si è rifugiato nel proprio mondo, digiworld, ed ha desiderato che il fratello morisse. Eh, beh, è morto. C'è un intero episodio che parla di questo.
Da qua in poi la serie inizia ad avere dei risvolti veramente particolari: più volte viene suggerito che digiworld sia solamente un'invenzione umana, quasi una specie di allucinazione collettiva, il "mare oscuro" torna un paio di volte come personificazione della depressione, e sembra trascinare Ken e Kari sempre più a fondo. Il cattivo principale della seconda metà è un umano, un semplicissimo umano che vuole tornare a digiworld, perché a digiworld solo i bambini possono accederci, come a Narnia, per continuare le citazioni letterarie, e per farlo rapisce bambini. Ci sono delle scene decisamente inquietanti su questo argomento.
Se agli occhi di bambino tutti questi elementi potrebbero semplicemente passare indisturbati agli occhi dell'adulto sembrano invece quasi elementi portanti e gettano un'ombra molto oscura su tutto il resto. Una trama non lineare concorre ad un senso di straniamento durante la visione.
Il comparto tecnico è molto buono, anche se la qualità è altalenante, come al solito in serie così lunghe, in linea di massima è sempre abbastanza buona, e graficamente è invecchiata bene. Non ci sono guizzi particolari da nessuna parte e rimane sempre un prodotto televisivo standard da questo punto di vista.
I personaggi sono invece un discorso a parte, perché sono il problema maggiore di questa serie: di sei protagonisti, solo tre sono veramente interessanti, gli altri tre ondeggiano tra il fastidioso ed il totalmente inutile. Ken, TK e Kari sono quelli a cui ci interessiamo e che vogliamo seguire, gli altri potrebbero anche morire all'episodio 2, non importerebbe nulla a nessuno. Purtroppo gli viene invece concesso un sacco di spazio lungo tutta la serie.
L'enorme quantità di comprimari aiuta decisamente, anche se risulta molto dispersiva, avendo sia i protagonisti della vecchia serie, sia altri comprimari e digiprescelti secondari che vengono introdotti più avanti.
La battaglia finale è poi molto carica ed emotiva, con tutti i digiprescelti del mondo riuniti insieme, e un nemico che arriva dritto dalla prima serie. Devo dire che a me personalmente ha emozionato.
L'epilogo, infine, chiude definitivamente la storia, e infatti le serie successive saranno sempre ambientate in altri universi.
Segnalo anche che scopriamo finalmente molte cose in più sull'origine di digiworld e sul suo funzionamento, anche riguardo molti elementi che erano rimasti in sospeso dalla serie precedente.

Digeribilità: Dipende, la prima parte è molto infantile, tranne il già citato episodio 13, e scorre un po' a fatica, considerando poi che avevamo lasciato la serie con le megadigievoluzioni e ritroviamo i digimon che non riescono ad arrivare al livello campione, poi dopo la sconfitta di Ken si affronta un periodo particolare in cui la trama prende varie strade e vari antagonisti vengono presentati; sicuramente migliora presentando avventure più varie nella struttura e un ritmo che comunque rimane coinvolgente. Lo spettatore adulto avrà sicuramente difficoltà a superare la prima parte, ma troverà sicuramente interessante la seconda, che anche se comunque rimane una serie per pre-adolescenti, presenta molti elementi di valore.
Se la prima serie era riuscita ed era quello che gli autori volevano, questa seconda serie è più straniante e particolare, ma vale la pena vederla.

I film: Anche per questa serie sono stati realizzati due film, il primo ha il semplicissimo titolo di "Digimon Hurricane Landing!!/Transcendent Evolution!! The Golden Digimentals" ed è una roba molto noiosa e insopportabile, un film che sbaglia praticamente qualunque cosa, non si sa dove posizionarlo nella continuity ed è ignorato nel finale della serie. Il secondo è "Diaboromon Strikes Back", dura solo 30 minuti ed è il sequel del secondo film della prima serie, trascurabile ma ben fatto.

Dove ritrovarla: Non esistono dvd in italiano, dovrete affidarvi ad internet, per quello che riguarda i film la situazone si fa più complicata: il primo è arrivato, segato di 40 minuti su 70, come terza parte de "Digimon - Il Film" e stranamente è migliorato, se volete vederlo integralmente dovrete fare affidamento ai sottotitoli inglesi, per il secondo film l'inglese è invece l'unica soluzione.

Cosa ci è arrivato: Nessun sequel per questa serie, il brand digimon è continuato ambientando le storie in altri universi, e non penso che nessuno realizzerà mai un Digimon Adventure 03 visto come è finita la serie [EDIT: e invece esce a Novembre 2015 il primo film, di 6, di Digimon Adventure Tri]. Non è rimasta granché nel cuore degli appassionati ed è una serie che piano piano sta finendo nel dimenticatoio.

mercoledì 9 luglio 2014

Mobile Suit Gundam Unicorn [Piovono Mobile Suit]


Un po' di storia: Gundam Unicorn nasce come romanzo, penso sia ad ora l'unico caso di anime di Gundam tratto da una fonte pre-esistente. Non ho letto il romanzo quindi non ho idea di quanto sia fedele la trasposizione, ve lo dico subito, non ci sarà nessun tipo di confronto. Appena finita la pubblicazione Sunrise decide di trasformarlo in OAV: inizialmente previsti 6 episodi da 50-60 minuti l'uno, se ne aggiunge poi un settimo di 90 minuti. La serie impiegherà qualche anno per essere portata a conclusione, cominciata nel 2011 terminerà solo nel 2014.

Trama: UC 0096, sono passati 3 anni da quando la Londo Bell ha sconfitto l'ultima incarnazione di Zeon, guidata da Char Aznable, e sembra essere un periodo di pace. Ma alcuni gruppi di zeoniani ancora resistono e vogliono impadronirsi dello Unicorn, il mobile suit che si dice essere la chiave dello Scrigno di Laplace, un misterioso oggetto nascosto da quasi 100 anni. Molte fazioni si daranno battaglia per riuscire ad aprire o a mantenere nascosto lo scrigno, e al centro di tutto ci saranno due personaggi: Banagher Links, un giovane studente alla Anaheim e Audrey Burne, misteriosa ragazza legata a Zeon.
Cosa ne esce fuori: Visivamente parlando Unicorn è eccezionale, le animazioni sono sempre di alto livello e la CG dei mobile suit è perfettamente integrata col resto. I mezzi sono tantissimi e tutti molto dettagliati. Inoltre il movimento è qunato mai realistico, molti sono veramente pesanti e massicci.
Di contro il livello di sceneggiatura e regia è molto altalentante. Ci sono molti momenti morti, molti personaggi lasciati sullo sfondo dopo che sembrava fossero importanti, e molte scene sono fatte esclusivamente per i fan. Perché Unicorn è fatto per i fan. I riferimenti alle serie precedenti sono tantissimi, se è vero che la trama è in ogni caso comprensibile autonomamente l'opera si rivolge a chi ha già visto almeno le serie principali dello UC ambientate temporalmente prima, e anzi, il finale si occupa di coprire un buco con le serie successive.
La serie fino all'ultimo episodio sembra avere sempre un aura di "epilogo", in cui raccontarci che fine hanno fatto alcuni personaggi, spiegarci l'origine della Federazione, che fine fanno gli ultimi zeoniani, come il mondo ha reagito agli eventi de "Il Contrattacco di Char". Ed è un ottimo epilogo, con dei bei personaggi, sia nuovi che vecchi, con due protagonisti, colpi di scena, e combattimenti spettacolari, forse fin troppo visto che qua ci sono i robot meno "real" di sempre della serie.
L'ultimo episodio invece tenta di dare uno scossone alla serie e presenta non solo una fila di combattimenti uno più spettacolare dell'altro, ma anche una rivelazione non da poco che spiegherebbe anche perché nelle serie successive la federazione sia molto indebolita.
Di contro però per i fan saprà spesso di già visto: Banagher non è un protagonista molto differente da quanto già visto, anche il resto dei personaggi principali, Audrey esclusa, sono spesso ricalcati su altri già esistenti, e molti temi della storia ci sono già stati proposti fino allo stremo nelle serie precedenti.
Nulla di imprescindibile a conti fatti, a meno che non si decida di usarlo come nuovo punto di partenza per collegarlo poi a quello che conosciamo come "Late UC", cioè F91, Crossbone e Victory, ma comunque per i fan rappresenterà un ottimo prodotto.

Risultati: Un successone, tant'è che si è aggiunto un episodio quando si era già in corsa, a cui si è accompagnato anche un gran successo di tutto il merchandise, con una quantità smodata di model kit, i gunpla, di tutti i robot anche in più sistemazioni.

Come vederlo: Esiste in italiano, Dynit ha doppiato e pubblicato i primi 6 episodi, a novembre uscirà il settimo, sia in dvd che in blu-ray.

Piovono Mobile Suit, La Guida

venerdì 30 maggio 2014

Digimon Adventure [Re:Visioni]

Re:Visioni è la rubrica dove mi metto a rivedere le serie e i film che ci vedevamo da ragazzini e ne parlo analizzandoli con gli occhi della persona cresciuta. Tentando di evitare spoiler che non si sa mai vi venga voglia di vederle.

Cenni Storici: anno 2000 in Italia, dopo il successo di pokemon, trasmessi su Mediaset, la Rai decide di acquistare e trasmettere i Digimon, che parla sempre di mostri trasformabili, ma ha un target lievemente più cresciuto, 11-13 anni invece di 6-10 anni, e presenta una storia continuativa invece di episodi autoconclusivi. In origine ci sarebbe un giochino che è una specie di tamagochi, ma a conti fatti non c'è nessun collegamento se non i nomi di alcuni digimon, quindi la considererei come serie originale.

Nota: Ovviamente tutta la serie è improntata ad un pubblico più piccolo, non mi metterò a rimarcarlo in continuazione, ma è tutto progettato per ragazzini/e.

Trama: Cinque ragazzi e due ragazze vengono trasporati in questa dimensione alternativa, Digiworld, in cui tutto è digitalizzato e in cui abitano i digimon, creature fantastiche che possono diventare devastanti creature combattenti. Ogni ragazzo ha un digimon differente a cui è legato e a cui fornisce l'energia necessaria per la digievoluzione, la trasformazione nello stadio successivo. I primi episodi non hanno trama, la serie infatti aveva inizialmente solo 13 episodi previsti e così i primi 7 sono semplicemente autoconclusivi in cui vengono presentanti i personaggi e i loro digimon. Mostrando personaggi tagliati con l'accetta, ma al contempo abbastanza vari da permettere ad ogni spettatore di trovare il suo preferito, idem con i digimon. Dall'episodio 8 al 13 il nemico è Devimon e la trama è estremamente basilare: bisogna riunirsi per smazzarlo. Solo dal numero 14, quando si è deciso di aggiungere altri 41 episodi, cominciamo ad osservare una trama a lunga gittata, in cui scopriamo altre digievoluzioni, altri nemici, un altro personaggio protagonista con relativo digimon e vari colpi di scena.

Gli occhi del presente: La serie è invecchiata molto bene, innanzitutto l'aspetto grafico più che da fine anni '90 è da anni '00, con un'aspetto molto futuristico, e allo stesso tempo molto vario, con tantissimi ambienti, tantissimi digimon e moltissimi personaggi. I digimon parlano e pensano, per la maggior parte, come esseri umani, con vari caratteri e varie peculiarità, per non parlare della quantità di forme differenti, dal digimon dinosauro che spara squali al digimon angelo, tutto possibile grazie al presupposto che digimon sia il risultato dell'aggregazione dei dati dei pc del mondo reale.
La serie è strutturata su saghe collegate tra loro che spesso si muovono su delle lunghe cavalcate, con dei cattivi che fanno veramente paura, e prende in considerazione tutte le implicazioni delle varie azioni. Ad esempio i primi digimon che vengono visti nel mondo reale vengono ritenuti effetti scenici per un qualche film, poi ci si rende veramente conto di quella che è la potenza dei digimon in un mondo popolato da umani: sono armi di distruzione di massa, veramente terrorizzanti. La serie tratta sempre i protagonisti come dei ragazzini, non pretende mai che questi agiscano come adulti, anzi, spesso insiste nel descrivere alcune caratterizzazioni molto infantili oppure nel mostrare come le reazioni siano del tutto bambinesche e i grandi piani dei protagonisti spesso si infrangono contro la dura realtà. I nemici sono molto vari e sono ognuno spaventoso a modo suo, da quelli molto potenti, come Piedmon, a quelli molto crudeli, Myotismon, a quelli folli, Puppetmon, che prende a pistolettate il bambino più piccolo del gruppo.
Una puntata parla anche di depressione, in maniera semplicistica ma ne parla, e in generale non si lesina sulle critiche ai caratteri dei personaggi, che vengono più volte smontati, anzi, è sicuramente questo uno dei maggiori punti di forza della serie, seguire tutto il percorso di evoluzione di questi personaggi, ognuno dei quali gode del proprio spazio.
Da un punto di vista tecnico l'altalenanza è enorme, si passa da episodi meravigliosi ad episodi tremendi, fortunatamente è il primo genere che prevale, anche se con tantissime ripetizioni e le scene delle digievoluzioni ripetute fino allo sfinimento la serie è in linea di massima soddisfacente, con combattimenti talvolta banali ma in linea di massima sempre emotivamente coinvolgenti. La varietà grafica è enorme e spesso si tirano fuori digievoluzioni fantastiche, questo è un aspetto che difficilmente lascerà qualcuno insoddisfatto. La corsa all'esagerazione poi è meno marcata di quanto non si possa immaginare e si ferma prima di diventare dominante nella trama.

Digeribilità: Buona, lo stile e il ritmo sono spesso trascinanti, evitando lungaggini negli spiegoni, anzi, spesso molte cose vengono lasciate intuire più che spiegate, molte saranno esplicitate nel seguito, e spesso si punta piuttosto a coinvolgere lo spettatore, qua si zoppica spesso, visto che alcune scene risultano per un pubblico più adulto di difficile digeribilità, ma in linea di massima ci si ritrova coinvolti emotivamente nelle situazioni, soprattutto nel carichissimo finalone, su cui non vi dico nulla, ma sappiate che vale la pena arrivarci. Anche se qualche puntata passerà lentamente la serie scorrerà sempre, se volete rivederla vale la pena. Potrebbe essere forse difficoltoso vedere tanti episodi uno dopo l'altro, ma nessuno vi obbliga a farlo.

I film: Due sono i film, entrambi ad opera di Mamoru Hosoda, adesso famosissimo e quotatissimo, che è anche regista del bell'episodio 21 della serie, ed entrambi di brevi durata, 20 e 40 minuti rispettivamente, il primo si intitola semplicemente Digimon Adventure, il secondo Our War Game, e anche se sembrano rispondere ad altre regole rispetto a quelle esplicitate nella serie valgono decisamente la visione, belli, coinvolgenti e fatti benissimo. Consiglio di vederli entrambi alla fine della serie in quanto anche se il primo è ambientato prima sarebbe un grosso spoiler.

Dove ritrovarla: Non mi risulta ci siano dei dvd in italiano, cercando in rete comunque si trova tutta la serie in ottima qualità senza censure, per i film due sono le alternative: o vederseli doppiati e rimonatati come prima e seconda parte de "Digimon - il Film" con una colonna sonora tremenda oppure vederseli in giapponese sottotitolato in inglese, si trovano su nyaa.se, con l'audio originale e senza interventi di montaggio, che rendono molto di più.

Cosa ci è arrivato: Digimon è diventato un brand dal successo alterno, 6 serie, tutte ambientate in universi differenti tranne le prime due, 11 film, tantissimi videogiochi, giocattoli e merchandising vario, purtroppo il target era troppo grande perché la serie diventasse un ricordo d'infanzia, ma troppo piccolo perché diventasse una passione duratura, costringendo sempre a cercare nuovo pubblico che dopo poco tempo abbandonerà il tutto.

venerdì 25 aprile 2014

Gundam Build Fighters [Piovono Mobile Suit]

Un po' di storia: Sin dal 1980 il marchio Gundam ha significato anche un'enorme quantità di model kit in plastica, i cosiddetti Gunpla. Nel 2011 Gunpla Builder Beginning G introduceva il tema dell'usare per dei combattimenti tra ragazzi i modellini costruiti, e su questo nasce nel 2013 Build Fighters, in cui grazie alle "particelle plavsky" i modellini prendono vita. Alla regia Kenji Nagasaki, che aveva già lavorato sulle serie di 00. Per la prima volta la serie va in onda su Tv Tokyo.
Trama:  Sei Iori è un appassionato di Gundam e di modellini, il suo sogno è vincere il torneo mondiale di Gunpla, il torneo a cui partecipano persone da tutto il mondo. I combattimenti sono scontri tra gunpla che si animano. Ma Sei è bravissimo a costruire modellini, ma pessimo come pilota, fortunatamente inconterà Reiji, conosciuto per caso e arrivato da chissà dove, che si rivelerà essere un eccellente pilota. Insieme i due punteranno a diventare campioni del mondo.
Cosa ne esce fuori: La serie tv è la più breve mai fatta su Gundam, solo 25 episodi, questo perché la trama è decisamente esile e diventava difficile stiracchiare il torneo su una cinquantina di puntate. Tutta la serie si regge infatti su tre elementi: prima di tutto l'enorme quantità di ms presentati, tutte varianti di modelli apparsi precedentemente in altre serie, oppure addirittura modellini provenienti da fonti non animate, come il Sentinel o il Crossbone, una gioia per gli occhi e per qualunque appassionato; poi i personaggi, con un cast abbastanza corposo e abbastanza variegato, privo di particolari finezze ma comunque interessante; e ovviamente gli scontri, per cui non si è badato a spese, spesso grandiosi, esagerati, ma sempre divertenti.
Per la prima decina di episodi si prepara il terreno, gli scontri sono molto sbilanciati e i personaggi ancora vengono tutti lentamente introdotti, poi con l'inizio del torneo mondiale vero e proprio, fino a quel punto si vedono solo le qualificazioni, abbiamo le prime sfide interessanti, e poi finalmente le fasi finali con un combattimento migliore dell'altro.
Ovviamente non ci sono grossi colpi di scena, e tutto va più o meno sempre come ce lo si aspetta, gli spottoni alle altre serie di Gundam e, soprattutto, ai gunpla è come piovessero, e il pubblico di riferimento è in generale più giovane rispetto allo standard di queste serie, anche se le chicche per appassionati abbondano e sarà divertente cogliere tutte le citazioni.
La parte più strettamente fantasy è presente ma relegata ai margini come sottotrama, e solo nel finale diventa veramente importante, permettendo di avere un'enorme battaglia esageratissima e divertente, mentre le sottotrame romantiche sono trattate sempre in modo molto leggero e divertito.
La serie si prende forse certe volte troppo sul serio, e alcune reazioni dei personaggi possono sembrare esagerate, ma si perdona tutto e una volta entrati nell'ottica si accetta tutto.
Mi sento di consigliarla a chi cerca qualcosa di divertente e leggero o a chi vuole avvicinarsi per la prima volta al mondo di gundam, avendo una panoramica sul design delle varie serie, avvertendo unicamente che vi farà venire enorme voglia di mettervi a costruire modellini.

Risultati: Abbastanza buoni, è notizia di questi giorni il desiderio del produttore di creare una seconda serie che faccia da sequel.

Come recuperarlo: SubZero is the way.

Piovono Mobile Suit, La Guida 

giovedì 10 aprile 2014

Le 4 Teorie del Complotto Più Assurde [Complotti e Malefici]

Come qualcuno già saprà seguo l'operato di alcuni complottisti e mi diletto nel debunkeraggio, nonché occasionalmente nel trollaggio bastardo nei confronti dei complottari più convinti. Oggi volevo listare quelle che sono le teorie del complotto più assurde tra quelle diffuse. Una specifica: le teorie di cui parlo devono avere un minimo di diffusione, ieri ho letto un tizio che parlava di sistema geocentrico, ma siccome la diffusione di una teoria del genere è sottozero non ho intenzione di parlarne; anche perché hai voglia a trovarne di assurde così. 

4. Malattie nei Vaccini
In Breve: Le case farmaceutiche, usano i vaccini per diffondere malattie, non solo i vaccini non funzionerebbero, ma sarebbero addirittura nocivi, con conseguenti patologie come l'autismo, spesso incurabili che mieterebbero più vittime di quante ce ne sarebbero senza vaccini. Ovviamente è compatibile, anzi complementare, con altre teorie.
Curiosità: Bill Gates sarebbe uno dei colpevoli.
Basi Reali: Assolutamente nessuna, non solo basta guardare l'impennata dell'età media dopo l'introduzione dei vaccini, ma molte malattie, come ad esempio il vaiolo o la poliomelite, sono scomparse dai paesi industrializzati grazie ai vaccini. I vaccini sono le più grandi conquiste mediche possibili, e le controindicazioni e gli effetti collaterali sono mali purtroppo necessari, che comunque di solito si verificano principalmente nella fase sperimentale, dopodiché i medici sono abbastanza informati da sapere quali vaccini far fare o non far fare ai pazienti. Perché anche se è vero che le case farmaceutiche siano delle stronze, lo sono perché vendono a caro prezzo dei medicinali essenziali e che funzionano.
Coerenza Narrativa: Molto Bassa, innanzitutto non c'è un vero Perché dietro alle presunte azioni, poi non si capisce quali malattie vengono inoculate e come agiscano, quanto sarebbe enorme questo complotto e dove sarebbe il guadagno. Nessun dottore, con una vera laurea, si è mai opposto a questo sistema, e i testimoni sono però vivi e possono raccontare tutto. Se fosse un film sarebbe un buco di sceneggiatura enorme.
Attendibilità: Nessuna, non ci sono prove, non ci sono testimoni, non ci sono casi, solo voci. Praticamente chiunque può fingersi esperto e dire la sua. Il piano di sterminio va talmente bene che la popolazione mondiale cresce esponenzialmente.
Seguito: Più grosso del dovuto. Il movimento antivaccinista è il più pericoloso movimento complottaro esistente al momento, non solo in alcune nazioni, come il Regno Unito, ci sono stati focolai di malattie scomparse da anni, ma c'è gente anche nella politica italiana che crede a queste cose. A niente servono tutte le smentite possibili di questo mondo, questi mettono a rischio non solo loro stessi, ma i loro figli e tutte le persone che non possono vaccinarsi. Sono gli unici di questa lista che vadano presi sul serio, non tanto perché abbiano ragione, ma perché possono rivelarsi veramente pericolosi.
Per chi volesse maggiori informazioni Medbunker ha dedicato molti post a questo argomento, qui i vari link: http://medbunker.blogspot.it/p/lista-dei-post.html

Ma se qualcuno non si vaccinasse, come ucciderlo se non con...


3. Scie Chimiche
In Breve: Ok, a questa si ride, avete presente le scie bianche che rilasciano gli aerei? Sono scie di sostanze chimiche che vengo usate per: controllare il clima, comunicare con gli alieni, ostacolare i rada, aiutare i radar, avvelenare la popolazione, vaccinare la popolazione, avvelenare la popolazione coi vaccini, controllare mentalmente la popolazione, riflettere i raggi solari, deviare i raggi solari, creare l'effetto serra, diminuire l'effetto serra, usare il clima come arma, raffreddare il pianeta, scaldare il pianeta, inseminare artificialmente, scatenare fulmini sui nemici, disturbare le comunicazioni radio, lanciare segnali nello spazio, e duemila altre cose, giuro che non mi sto inventando niente. Scie multiuso. Se il cielo è sgombro è colpa delle scie, se il cielo è nuvoloso è colpa delle scie, fino a 10-20-30-40 anni fa non esistevano scie, esistevano le mezze stagioni, si scopava tutti di più e le persone erano immortali.
Il principale esponente dei teorici sciachimicari in Italia è Rosario Marcianò, un personaggio assurdo ormai zimbello della rete, non mi dilungo su di lui, qui trovate tutto quanto c'è da sapere: ipensieridelfioba.blogspot.it/2010/03/la-carta-didentita-di-rosario-marciano.html
Basi Reali: Assolutamente niente. Le scie sono semplice condensa: http://it.wikipedia.org/wiki/Scia_di_condensazione
Coerenza Narrativa: Nessuna, se parli con due teorici differenti le storie sono probabilmente opposte, le teorie non collimano, gli studiosi non sono tali, il nemico ancora non si capisce chi sia, i protagonisti sono ridicoli, se fosse un film sarebbe Segnali dal Futuro.
Attendibilità: Pffffff... Tutte le prove portare sono totali cazzate.
Seguito: Piccolo ma agguerrito, anche se nei siti americani si vede poco, in italia mi sembra sia una delle teorie complottiste più diffuse, grazie sicuramente alla sua malleabilità, portata avanti anche da tutta una serie di siti di "controinformazione" che non fanno altro che spacciare bufale. Qualunque occasione è buona per spacciare le scikimike!! come reali. Di contro però sono un'ottima cartina tornasole per capire l'attendibilità dei siti, se pubblicano articoli sulle scie chimiche significa che non hanno nessuna attendibilità scientifica e non c'è da fidarsi di nulla di quello di cui scrivono.
Il seguito sciacomicaro è quello che finora è, a parole, il più violento a quanto mi pare, minacce di morte, di far cadere aerei, di stupro e quant'altro, finisce quindi per essere anche il più ridicolizzato.

Ma chi sparge le scie chimiche? Ovviamente il...


2. New World Order
In Breve: Il mondo è dominato ad un'elite, che decide le sorti di tutti gli abitanti sul pianeta. Tutti gli avvenimenti sono già programmati da solo e si muovono per un obiettivo: un ordine mondiale in cui siano i monarchi assoluti. Questi figuri sono collegati a tutti gli stati, a tutte le forze dell'ordine e complottano ed ordiscono trame H24. Si scatena una guerra? Colpa del NWO. Passano le scie chimiche? Colpa del NWO. La tua ragazza ti molla? Colpa del NWO. Spesso finisce per essere usato per dire che Hitler fosse buono, che Stalin fosse buono, che i gay vogliono dominare il mondo e qualunque altra cazzata che possa essere conservatrice e reazionaria, negando progressi e teorie, come l'evoluzione, perché in realtà [inserire nome, ad esempio il papa, o Mussolini] era/è un oppositore del NWO e quindi quella teoria è sbagliata. Non è necessario ci siano collegamenti diretti.
È la più malleabile delle teorie perché praticamente la può infilare in qualunque altra e adattarla a qualunque cosa, così anche cose come le teorie sull'11 settembre, le scie chimiche, i vaccini, gli alieni, i comunisti, l'astrologia, e qualunque altra cosa possa venirvi in mente, finiscono per confluire in questa.
Infine, può partire da qualunque periodo e buttarci dentro qualunque avvenimento storico, talvolta si parte dagli egiziani, e praticamente si finisce col dire che sono 3000 anni che questi vogliono cambiare il mondo e ancora non ci riescono.
Basi Reali: Un po' pochine, le persone a cui si fa riferimento esistono, ma spesso non sono tra loro collegate, oppure si occupano di tutt'altra cosa rispetto all'argomento. Si fa a volte riferimento a studi reali riguardo la manipolazione delle coscienze, ai bisogni indotti e simili, ma li si stravolge fino a renderli irriconoscibili.
Coerenza Narrativa: Alta, ma col trucco, grazie al fatto che può essere adattata tutte le varie ipotesi e varie branche dei teorici possono far combaciare le varie teorie. Anche se praticamente viene fuori che il NWO è fatto da 7 miliardi di persone.
Attendibilità: Nulla. In generale si tenta di ridurre a pochi fattori tutta la geopolitica mondiale, un sistema così complesso che sembra invece fatto apposta per confermare la teoria del caos, il presupposto che la storia passata abbia una sequenzialità, graziarcazzo, non significa che abbia una finalità.
Seguito: C'è ma non si vede. Ci credono in tanti, molti non sanno neanche a cosa stanno credendo però. Il NWO è la scusa per semplificare i concetti complessi, quindi di base molti sono propensi a crederci, non rendendosi conto di tutte le implicazioni teoriche di ciò a cui credono.

Ma il tutto è ovviamente comandato da...


1. Rettiliani ad altri alieni
In Breve: Dalle profondità della terra dello spazio DEL MULTIVERSO arrivano i rettiliani! Questi esseri malvaggerrimi si sono sostituiti agli esseri umani e ci governano segretamente, ci sono loro in realtà dietro al NWO, agli scikimiki e a tutti gli altri complotti. Vogliono rendere l'ambiente consono alle loro abitudini e sterminarci. Obama è un rettiliano, Berlusconi è un rettiliano, Renzi è un rettiliano, io sono un rettiliano. Putin no, lui combatte i rettiliani e i gay, veri nemici del mondo libero. Anche Hitler, in realtà ha sterminato i rettiliani.
Ovviamente i rettiliani non sono i soli, altre razze, come i Grigi e i Nord, si muovono sul nostro pianeta, alcune buone altre cattive, per dominarci o aiutarci, a volte contrastando i piani dei rettiliani, altre volte aiutandoli.
Basi Reali: Meno di zero. Dovrei anche spiegarvi perché? Non potevo non mettere al primo posto questa teoria.
Coerenza Narrativa: Questa invece è buona, essendo meno del solito i teorici la mitologia è ben definita ed i personaggi sono di solito abbastanza lineari nelle loro azioni. Dovendo giustificare l'assurdità più grossa, e non possono come gli sciacomicari dire "basta guardare il cielo" i teorici hanno bisogno di mantenere coerenza nelle loro storie.
Attendibilità: Nessuna. Davvero, non c'è spiegazione che tenga.
Seguito: Più di quanto immaginate. Ci sono, un po' se ne vergognano, ma sono convintissimi. Fortunatamente hanno pericolosità minima.



Per chi fosse interessato agli altri post della rubrica: Tutti i Post di Complotti e Malefici

PS: Scrivere questo post è stata un'avventura, c'ho messo due giorni, tagliato e riscritto tantissime parti penso di aver scritto 4-5 volte più di quanto ho effettivamente pubblicato alla fine.

lunedì 7 aprile 2014

Chef Rubio, Food Fighter - Recensione


Lo so cosa state pensando voi "I fumetti coi personaggi famosi sono sempre schifezze, che c'entra un cuoco con un fumetto, questo tipo di contaminazioni fanno male al fumetto" e cose del genere. E vi capisco, anche io a queste operazioni concedo sempre poca fiducia, principalmente non per un pregiudizio, ma perché di solito contando sulla notorietà del protagonista si punta ad usare un team artistico di seconda fascia in maniera tale da contenere le spese, magari bilanciando i soldi usati pr marchio/logo/volto etc... Proprio per questo motivo all'annuncio del team di questo albo mi sono invece interessato a questo volume unico: lo scrittore Diego Cajelli è un professionista affermato nel campo della sceneggiatura, è un appassionato di cucina, è uno dei miei blogger preferiti e nell'ultimo anno mi sta piacendo da impazzire il suo Long Wei. La disegnatrice, Enza Fontana, non la conoscevo, quindi ne riparlerò più avanti.
Unti e Bisunti, il programma condotto da Chef Rubio, l'ho seguito qualche volta, era divertente ma, vuoi per orari vuoi per voglia, più di 3-4 puntate non penso di averne viste. Ma sicuramente il protagonista era uno dei punti di forza del programma.
Come trasportare un personaggio famoso perché sa cucinare fritti in un contesto di spionaggio industriale? Cajelli risolve mettendo in scena una storia di spionaggio industriale che coinvolge una multinazionale che gestisce una catena di fast food. Poteva essere l'apoteosi del clichè, e invece il tutto è piazzato con maestria.
Innanzitutto il protagonista è ottimo, è un po' spaccone, ma simpatico, è un cuoco, non diventa un superuomo per essere protagonista, anzi, è nel suo essere un uomo qualunque, ma non un anti-eroe, che riesce a risolvere la situazione grazie ad ingegno e che nelle scene d'azione tutto quello che compie è credibilissimo grazie al suo passato da rugbysta, aggiungiamo un passato evocato e non raccontato ed ecco la ricetta perfetta.
Non voglio rovinarvi la trama perché è come ho già detto una storia di spionaggio industriale, e già gustarsi l'inizio, senza sapere assolutamente niente, è particolare, per vedere come un personaggio che potrebbe essere quello della porta accanto si ritrova in una situazione forse un po' esagerata ma comunque credibile. Perché questo è quello che per me è stato uno dei punti fondamentali per farmi piacere l'albo: l'equilibrio tra tutti gli elementi è perfetto. Nell'ottica dell'autore, si, le multinazionali sono delle merde, ma non è che i grandi chef siano la risposta, è la cucina di strada che sembra essere la "salvezza". I comprimari infatti sono un gruppo di punk che posseggono un ristorante solidale, un anti-establishment con tutti i crismi, e che aiuteranno il nostro protagonista in varie situazioni, compreso il finale. Quasi un centro sociale in piccolo, che si oppone al grande che ingloba tutte le piccole realtà. E qui attenzione, perché di nuovo si rischiava di cadere sullo stereotipato, e invece anche qui l'abilità sta nel far si che quelli che si fregino del "prodotti naturali" e simili siano, beh, siano i cattivi. Sto diventando troppo spoileroso, ma ecco, la lettura politica dell'albo è a conti fatti migliori di 3/4 delle analisi che leggo in giro riguardo la cucina, a partire dal fatto che delle 4 ricette presenti nell'albo solo una sia italiana, sono anche disposte dalla più lontana alla più vicina geograficamente se volete saperlo, e che la morale sia che il cibo è buono se ci metti l'impegno nel cucinarlo, qualunque cibo esso sia. Da un punto di vista della sceneggiatura, del ritmo, della storia, c'è un impegno e una qualità non indifferente, che poi magari Cajelli l'ha scritto mentre era sul cesso e pensava alle capesante, ma quello che arriva a me lettore è un albo di vera qualità.
Tutto questo però sarebbe arrivato solo in minima parte con un comparto grafico non all'altezza, e invece i disegni sono fantastici. Non solo sono realistici ed espressivi, ma raccontano la storia con tutti i dettagli necessari, con un tratto che ruba e che ha influenze da tutto il mondo, dentro c'ho rivisto enoch, pichelli e deodato tanto per citare i primi che mi vengono in mente, ma che allo stesso tempo riesce a farlo proprio e a rendere il tutto amalgamato alla perfezione. L'unico limite, a voler essere pignoli, è la poca dinamicità in alcune scene, che però viene resa da una diminuzione dei dettagli dei personaggi, come fosse difficili vederli in movimento. Come ho detto non conoscevo la disegnatrice, ma adesso sono curioso di recuperare le sue altre opere.
Insomma, nulla di imprescindibile, ma un ottimo fumetto che vi farà passare del tempo, che vi ricorderete con piacere e che vi farà venire tanta tanta fame.

E poi costa 6 euro, non fate gli spilorci.

giovedì 27 marzo 2014

Captain America, Il Soldato d'Inverno - Recensione

Come qualcuno già saprà sono un Marvel-fan già da tempo, seguo i fumetti da ormai 15 anni e ho visto praticamente tutti Marvel Movie al cinema, ma nonostante questo il primo film sul capitano era sicuramente il più debole della fase uno di Avengers, non che fosse tutto da buttare, ma è stato quello che mi è piaciuto di meno.
Quindi questo secondo film era tra quelli di questa fase che meno attendevo probabilmente, insomma, i guardiani della galassia stimolava in me molto più interesse. E invece questo film è stato una sorpresona.
Partiamo dal fatto che anche se hanno mantenuto la pronuncia originale del nome nel film lo chiamano praticamente sempre "il capitano", evitanto brutti effetti di doppiaggio.
La storia è un mix tra i concept del ciclo di Brubaker e di Secret Warriors di Hickman, e siccome ha degli elementi di mistero e dei plot twist non indifferenti, anche se un paio prevedibili, non mi dilungherò troppo descrivendovi la trama, sappiate che comunque è abbastanza priva di buchi e di dispersioni, che appaiono molti personaggi classici della mitologia del personaggio e che tutti i tasselli vanno al loro posto senza che vi troviate a pensare "ma che cazzata" in continuazione.
Il ritmo è sempre molto alto, non ci sono scene superflue e anzi, piuttosto ci si chiede come facciano i nostri protagonisti a fare così tante cose in così poco tempo. Cap trova anche il tempo di rimettersi l'orrido costume indossato nel primo film, peccato perché quello nuovo mi piaceva molto.
Il film presenta in realtà un intero gruppo di protagonisti e non il solo capitano, a partire dalla Vedova Nera, che è forse il miglior personaggio del mazzo, e di cui adesso voglio un film a solo assolutamente, passando per Falcon, che viene introdotto in questo film, e finendo ovviamente con Nick Fury. Il Soldato d'Inverno in realtà non compare molto e a livello di estetica mi è piaciuto ed è abbastanza rispettoso del design fumettistico.
Il livello attoriale non è nulla di trascendentale, ma fanno tutti il loro lavoro senza far sembrare il tutto una recita dell'asilo, anche se alcuni, tipo Samuel L. Jackson, sono veramente al minimo storico.
Da un punto di vista registico non avendo materiale per creare un supereroe potente si è scelto di trasformare Cap in un personaggio più dinamico, che corre, salta, insegue, non si stanca neanche per sbaglio, effettua combattimenti ravvicinati piuttosto che spettacolari, insomma un approccio per forza di cose meno epico di quanto sia Thor e meno fantascientifico di Iron Man, ma che unito ad una regia chiara che permette di avere delle scene action ottime.
La mano di Whedon c'è e si sente, ma sono abbastanza convinto che anche i due registi, Anthony e Joe Russo, siano responsabili della riuscita di questo film, e forse anche dell'approccio più televisivo che cinematografico alla pellicola.
Morale della favola: umorismo al minimo, action classica in più punti, regia asciutta, questo film è fatto per piacere a tutti quelli che criticavano i precedenti, e infatti è piaciuto ad Ortolani, ma piacerà anche a tutti quelli che i precedenti li hanno apprezzati.

Nota: il film ho la forte sensazione che sarà essenziale per il proseguimento di Agents of S.H.I.E.L.D. quindi se state seguendo la serie è obbligatorio guardarsi il film.
Nota 2: c'è una scena durante i titoli e una scena dopo i titoli.

mercoledì 19 marzo 2014

Veronica Mars, Il Film - Recensione

Riassunto per chi non ha idea di cosa sto trattando oggi: Veronica Mars è una serie TV andata in onda dal 2004 al 2007 per un totale di 3 stagioni, che parla di una ragazza che aiuta il padre detective privato in alcuni casi e se ne procura altri da sola, è stata cancellata lasciando un finale abbastanza monco e nonostante fosse molto apprezzata dalla critica ed avesse una fanbase molto solida non è riuscita a vedere un nuovo sbocco per anni. L'anno scorso Rob Thomas ha lanciato su kickstarter una campagna per raccogliere i fondi per fare un film, e boom, soldi raggiunti subito e parte la produzione! Uscito nei cinema in america il 14 marzo è disponibile in digital download in Italia, doppiato.
Cosa rendevala serie così bella? Un cast eccezionale, dei personaggi fantastici, una generale credibilità, un livello di realismo migliore della media, una trama generale intrigante, la miglior protagonista possibile per una serie del genere.

Sigla!
 
Il film inizia con il riassunto degli eventi principali che hanno dato origine alla serie, senza fornire spoiler su di essa, e tutto il film, tranne un paio di volte, eviterà di fornire spoiler sui casi e sulle trame delle stagioni. Ovviamente ci sono grossi spoiler sui personaggi e sulla loro evoluzione, ma questo è inevitabile.
Sono passati 9 anni dalla fine della serie, visto che nel film sono passati 10 anni dalla fine delle superiori e la terza era il primo anno di università della protagonista, e piuttosto che spiegarci cosa è successo, il film per tutto il tempo continuerà a suggerirci cosa è successo senza mai perdere tempo a raccontarci troppo. Il film non solo tiene conto che in 9 anni, 10 per alcuni che non vedevamo dalla seconda stagione, i personaggi sono cambiati, andati, avanti, evoluti talvolta in maniera radicale come può succedere nella vita vera, ma nessuno si sente mai in dovere di fare un riassunto per lo spettatore, si ovviamente alcuni buchi vengono riempiti, ma è sempre funzionale alla trama.
Il film parte con Veronica che è ad un colloquio per un importante studio legale di New York, dove vive da alcuni anni, insieme al suo ragazzo con cui sta insieme dall'università.
Logan, la sua vecchia fiamma e per un periodo praticamente coprotagonista della serie, è accusato di omicidio, Veronica decide di andare per un paio di giorni in California, tornare nella sua città natale, Neptune, per aiutarlo. Rimarrà invischiata in un caso di omicidio a cui nessuno è interessato a venire a capo, in cui la polizia, corrotta, ha già emesso la sentenza, e le nuove prove vengono ignorate.
Veronica torna ad investigare come ai bei vecchi tempi e ovviamente risolverà il caso, guidandoci nel frattempo nei meandri di questa cittadina.
Il caso è ovviamente l'occasione per guidarci da molti dei vecchi personaggi, cogliendo l'occasione anche per comparsate di altri attori, per presentare nuovi personaggi e per portare avanti e farci ritrovare dei personaggi amatissimi.
Gli attori dal canto loro ci mettono tutto l'impegno possibile, sarà che molti dopo di questa serie non hanno avuto molte altre occasioni ma cavolo, sono tutti molto molto bravi, Kristen Bell su tutti, che se ha girato questo film subito dopo la gravidanza e quindi non è più la bomba che ci ricordavamo e non è più bella bella bella in modo assurdo ma solo bella bella bella, rimane comunque un'attrice che non mi spiego come mai non sia diventata famosissima.
Gli altri attori, anche se spesso hanno parti molto brevi, sono comunque sempre in parte, come se in questi 7 anni non avessero fatto altro che prepararsi a questo film. Alcuni personaggi hanno delle evoluzioni un po' brusche, ma di nuovo giocano a favore i sottintesi e chissà cosa è successo in questi anni.
La protagonista stavolta viene trattata in maniera un po' più schietta dalla sceneggiatura, è a conti fatti una drogata di adrenalina, lei lo ammette, e lo ammette seriamente e senza ironia.
Quello che purtroppo è un tasto dolente è la messa in scena, è tutto molto televisivo, questo sia a causa del piccolissimo budget, sia a causa di una regia che decide di essere abbastanza minimalista, non ci sono guizzi, non c'è inventiva, tutto, tranne le musiche, scorre appoggiandosi sugli attori e su una sceneggiatura che non presenta buchi e che soprattutto ha degli ottimi dialoghi, come quello finale tra Veronica e Logan che mi ha fatto venire i brividi.
Il film è un film pagato dai fan fatto per i fan, ma è godibilissimo anche da chi non ha mai visto neanche un episodio, certo, alcuni passaggi e personaggi potrebbero risultare incomprensibili, tipo Dick, e molte battute sono fatte esclusivamente per i fan, ce n'è una addirittura sul pilot di 5 minuti della quarta stagione che neanche è mai stato trasmesso in tv, una chicca per drogati. Ma se siete digiuni di Veronica e vi dovesse capitare di guardarlo non ne rimarrete delusi.

In conclusione un film fatto per i fan ma con una sua anima, con tante belle scene, una bella storia e una bella protagonista.
Consigliato a tutti, essenziale per i fan.

PS: la citazione del pilot è un momento metacinematografico, vi accorgerete del perché se vedrete il film, ed è il secondo, ad inizio film c'è un tizio con una chitarra che canta in strada la sigla della serie e Veronica lo guarda stranita :D

giovedì 13 marzo 2014

Mobile Suit Gundam AGE [Piovono Mobile Suit]

Nota preventiva: Parlare di questa serie senza fare spoiler è praticamente impossibile, cavoli anche l'immagine che ho messo in apertura con un po' di perspicacia diventa un doppio spoiler mica male. Per non dire che tipo di spoiler possa essere guardarsi le sigle in anticipo! Quindi si, troverete vari spoiler, tenterò di non essere troppo specifico e nel caso ne debba fare di grossi avvertirò comunque in anticipo.

Un po' di storia: 2011, l'epopea di 00 si è conclusa l'anno precedente con il film cinematografico, successi, applausi. Sunrise decide quindi di provare "nuove" strade: per la prima volta appaltare la produzione a qualcuno di esterno, in questo caso Level 5, famosa casa produttrice di videogiochi, a cui viene affidata in toto la serie di 49 episodi, alla regia Susumu Yamaguchi, che già aveva fatto da animatore per varie serie di gundam precedenti.

Trama: Il calendario è quello dell'Advanced Generation, AG, l'anno è il 114, Flit è un geniale quattordicenne orfano di guerra che ha progettato un nuovo Mobile Suit: il Gundam AGE-1. La storia seguirà le disavventure di Flit, di suo figlio Asemu e di suo nipote Kio, tutti che, per un motivo o per l'altro, si ritrovano a far parte dell'equipaggio dell'astronave Diva, in un arco di tempo che arriva fino all'anno 164 e segue il corso della guerra contro i Vagan, misteriosi nemici che continuano ad attaccare colonie sotto il controllo della Federazione Terrestre.
Cosa ne esce fuori: La trama inizialmente mi ispirava abbastanza, tre generazioni di eroi, seguire la trama che si espande nell'arco temporale e tutto già progettato dall'inizio, coerente e il tutto in 49 episodi. La storia è divisa in 4 archi narrativi: il primo è ambientato nell'AG 114, e parla di Flit, il secondo è ambientato nell'AG 140-142 e parla di Asemu, il terzo e il quarto sono entrambi ambientati nell'AG 164, il terzo ha come protagonista Kio e il quarto è orientato ad utilizzare tutti e tre come protagonisti, anche se Kio rimane comunque il personaggio centrale. Ogni arco è inoltre riferito ad un periodo dell'UC, sia nella trama, sia nel design, sia con citazioni fini a se stesse.
Il chara è abbastanza brutto, e fa sembrare tutti dei ragazzini, anche gli adulti, tranne Kio, che ha 13 anni e la prima volta che appare sembra abbia 20 anni, poi si riallinea.
Il primo arco narrativo, con protagonista Flit, è basato sullo scoprire chi siano i misteriosi nemici, su un gruppo di personaggi che si trovano sulla nave totalmente per caso e setta il tono e lo stile della serie, abbiamo personaggi abbastanza monodimensionali, un mecha basilare e una storia decisamente prevedibile, alcuni pezzi sono ingenui come mai si è visto prima in una serie di Gundam, ma in generale si è curiosi di andare avanti, di vedere come prosegue. C'è un pezzo abbastanza tragico e importante per Flit, segnerà il suo comportamento per tutta la serie, ma per il resto non si segnala nessun pezzo di spicco. La serie di riferimento è ovviamente il Gundam originale, sia nel design, che nella trama delle persone che si trovano per caso a bordo di una nave durante l'attacco ad una colonia, ma dopo poco prende una strada del tutto autonoma.
La seconda parte è, ve lo anticipo fin d'ora, di gran lunga la migliore, innanzitutto anche se è ispirata a Zeta Gundam ha una trama abbastanza inedita nel panorama di Gundam, Asemu non solo è figlio di un genio, ma a differenza di suo padre non è un X-Rounder [l'equivalente dei Newtype] quindi ci troviamo a tifare per questo ragazzo che metterà tutto il suo impegno nel diventare un grande pilota. Vediamo i personaggi del primo arco cresciuti, tra cui Woolf che ho eletto a mio personaggio preferito, e i nuovi che si aggiungono sono tutti bei personaggi, a partire da Zeheart, nuovo alleato/nemico. Si, ci sono i cloni di Char, ben due in questo arco, ma una storia interessante, dei personaggi simpatici e tridimensionali, cattivi finalmente caratterizzati, e una regia che per quanto basilare riesce comunque a portare il lavoro a casa. Anche il mecha è per una volta ben fatto. Certo, ha i suoi difetti, tra cui un epilogo di cui non ho ben capito il senso, ma evita puntate che girano a vuoto e forse il difetto principale è il poco spazio riservato ad alcuni passaggi, soprattutto pensando a quanto più avanti si girerà a vuoto.
È nella terza parte che crolla tutto, Kio è il protagonista peggiore dei 3, ha archi narrativi tremendamente noiosi, personaggi nuovamente bidimensionali tranne un paio, che comunque appaiono pochissimo. Ispirato a ZZ, ma con elementi di Victory, Kio e Uso sono coetanei, anche se talvolta ci sono dei bei momenti o dei begli episodi è stato veramente un grosso ostacolo da superare, dopo la bellezza della seconda parte ci si trova nel tentativo di umanizzare i nemici e di creare una trama che faccia da transizione verso il finale, ma gira tremendamente a vuoto, riproponendo oltretutto situazioni che abbiamo già visto nella prima parte. Interessante, ma trattata malissimo, l'idea di [SPOILER] trasformare Asemu in un pirata, usandolo come personaggio borderline per un po' [/SPOILER].
La quarta, ovviamente siamo dalle parte del Contrattacco di Char, è la più breve, solo 10 episodi, e inizia con la versione animata della NOIA, fortunatamente si riprende abbastanza negli ultimi 4-5 episodi, in cui si trova il tempo di risolvere tutti i nodi in sospeso, buttare alle ortiche la tremenda sottotrama dell'EXA-DB e di portare a conclusione le evoluzioni dei personaggi, risolvendo la situazione di Flit che ci trascinavamo da 30 episodi.
Non dico nulla sul finale perché è un bel finale anche se [SPOILER] il nemico finale sbuca totalmente dal nulla e il combattimento non ha pathos, ma 5 minuti prima c'era uno scontro Zeheart - Asemu fantastico quindi li perdono [/SPOILER], ma certo, metà della bellezza per certi versi è quella che si regge sulla seconda parte.
Ultime note: trovo assurdo nche la vita nello spazio sia trattata nella maniera più scema vista finora, e che le battaglie sono tutte bidimensionali "Oh no, abbiamo nemici davanti e dietro" ma nello spazio esistono altre 4 direzioni eh, infine è assurdo che in un arco di tempo di 60 anni, considerando anche il prologo, la tecnologia non faccia passi avanti, pensate a quanto sia cambiata nel mondo reale negli ultimi 60 anni.

In tutto questo è la prima volta che mi sento di poter consigliare la versione riassuntiva: i due film Memory of Eden sono praticamente il riassunto della seconda parte, con alcune scene inedite abbastanza interessanti, e del finale, quindi persino gli stessi autori si sono resi conto di quanto il resto fosse trascurabile.

Risultati: La serie di Gundam col minor share di tutti i tempi, il flop più grosso che si sia visto finora per il brand. Devo aggiungere altro?

Come recuperarlo: Fansubbato dai SubZero, che hanno subbato anche i due film riassuntivi.

martedì 11 marzo 2014

True Detective, Stagione 1 - Recensione


Si è conclusa domenica sera negli USA la prima stagione di True Detective, nuova serie HBO che ancora prima di cominciare già era diventata un cult. Cosa ha di particolare questa serie? Innanzitutto il fatto che tutti e 8 gli episodi della stessa stagione sono scritti e diretti sempre dalle stesse due persone, poi il fatto che ogni stagione parlerà di una storia differente, quindi ogni stagione è autoconclusiva, poi il fatto che i due protagonisti fossero Woody Harrelson e Mattew McConaughey.
Non che sia strutturato come fosse un film di 8 ore spezzettato, ma sicuramente era ovvio dall'inizio che non ci sarebbero state dispersioni o fill-in.

Trama in breve: Rust, McConaughey, e Cohle, Harrelson, sono due detective completamente differenti che nella Louisiana del 1995 che trovano ad affrontare un caso di omicidio molto particolare.

La serie si presenta innanzitutto con una delle opening migliori che abbia mai visto:
Vista? Piaciuta? A me fa impazzire quando le strade finiscono per sembrare i muscoli facciali.
A parte i gusti personali, magari a voi la sigla neanche piace, direi che comunque già dalla sigla si capisce che questa serie aspira ad essere più curata della media.
Fosse vero.
Nel primo episodio ci viene presentata la situazione inziale senza particolari fronzoli: l'omicidio di Dora Lange è scenico quanto serve per farci incuriosire e i due protagonisti vengono immediatamente caratterizzati, inizialmente è più Rust che ruba la scena e sembra il vero protagonista, Cohle è solamente il contraltare che serve a farci seguire quello che passa nella testa del primo.
La parte crime-investigativa in realtà è lasciata abbastanza sullo sfondo per il primo episodio e solo più avanti sembrerà attribuirsi un'importanza che in realtà non ha. Lo scopo della serie è descrivere il viaggio all'inferno dei due protagonisti.
Nei primi 7 episodi la trama avanza molto lentamente, le scene d'azione sono molto poche e i personaggi vengono ben dipinti. Il ritmo è lentissimo, ma non così lento da annoiare, anzi, è lo stesso meccanismo di alcune serie come il Trono di Spade, succede poco ma quel che succede ti spinge ad andare avanti.
La progressione dell'indagine, va detto, è più realistica del solito, con indagini lente, lettura fascicoli, non ci sono intuizioni geniali da parte dei protagonisti, non sono superdetective, non sono perfetti. Una delle cose migliori della serie è vedere come i due attori riescano a portare avanti l'evoluzione dei personaggi e a sostenere l'intera serie sulle loro spalle. Perché il problema principale è che a conti fatti la sostanza è ben poca, c'è una musica fantastica e un'ottima fotografia, ma quando tenti di afferrare il senso spesso si rimane a mani vuote. Seguiamo le vicissitudini dei personaggi nel corso dei vari anni, ma la progressione dell'indagine è quasi casuale, non c'è un filo conduttore, non c'è un giallo che possiamo seguire, anche il vero colpevole per quanto già comparso non è proprio semplice da capire in anticipo se non tramite intuizioni casuali.
Ad un certo punto l'indagine diventa la scusa per andare avanti e quindi diventa persino centrale, mandando avanti i personaggi in maniera un po' meccanica e anche forzata, con un settimo episodio che dovrebbe caricare prima del finale ed invece non fa che ammosciare la tensione.
A questo punto devo fare una specifica: durante la visione molti fan si sono messi ad ipotizzare tutta una serie di collegamenti che in realtà erano inside jokes, la serie non ha mai voluto fornire indizi che andassero oltre quelli che già aveva presentato ben più che chiaramente.
Dopo sette episodi altalenanti ma di buona qualità non posso esimermi dal parlare del finale.
Perché a posteriori quest'opera è totalmente caratterizzata dal finale, non è una di quelle serie che "belli alcuni episodi nonostante il finale", tutto puntava a quello, tutto puntava a come concludere la storia, il giallo, i personaggi. Avere una serie scritta e diretta sempre dalle stesse persone significa che tutti gli episodi puntano nella stessa direzione, che non ci sono autoconclusivi a sè stanti, che dall'inizio alla fine è tutto scritto in funzione di come deve concludersi.
L'ottava puntata inizia con uno degli indizi più tirati fuori dal nulla di tutti i tempi, per poi cominciare ad accelerare verso il finale.
Come si conclude?
Si conclude con un rip-off di un racconto di Lovecraft, anche se in realtà era già da prima che si notavano i richiami alle sue opere, che fino a 10 minuti dalla fine è un grandissimo episodio, tensione ai massimi livelli, un cattivo che fa veramente paura, un'ambientazione fantastica, un duello finale ben realizzato che fa rimanere incollati allo schermo fino alla fine. E poi... E poi c'è un punto preciso in cui dentro di me ho urlato "titoli di coda adesso" che è quello dove si vede il razzo segnalatore. Cos'altro c'era da dire? I personaggi erano conclusi, l'evoluzione c'era stata, e invece niente, 10 minuti a sottolineare tutto ciò che già sapevamo con un dialogo finale bello ma non esaltante e i due protagonisti che sembrano due vecchi.
Fortunatamente questa caduta di stile non distrugge il bellissimo finale, ma non fa che rimarcare uno dei difetti principali della serie: tutto deve essere evidenziato e rimarcato. Didascalici fino alla fine.

In conclusione è una bella serie, con due attori grandiosi e un impianto scenico ottimo, ma non è il capolavoro che si dice in giro certe volte, non è un evento e probabilmente finiremo tutti per scordarcela prima di quanto pensiamo.

Visto che la seconda stagione non avrà gli stessi attori mi preoccupa un po' cosa possa venirne fuori.

EDIT: Mi segnalano che il discorso finale è ispirato a Top Ten di Alan Moore e io non l'ho colto, vale dire che Top Ten l'ho letto 10 anni fa in italiano e questo visto adessoin inglese? Per info: http://www.vulture.com/2014/03/true-detective-finale-comics-alan-moore-homage.html ci sono anche un paio di link ad altri articoli riguardanti citazioni fumettistiche nell'opera.
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