martedì 26 novembre 2013

Mobile Suit Zeta Gundam [Piovono Mobile Suit]

Un po' di storia: 1985, gli anni '80 scorrono tranquilli, e l'animazione giapponese vive una nuova giovinezza, grazie ad opere più complesse ed adulte che piano piano abbandonano la narrazione episodica per concedersi a storie di ampio respiro. Tomino dopo il successo di Gundam per alcuni anni si è dedicato ad altre serie, senza mai sfornare un nuovo successo e senza mai riuscire a ritagliarsi lo stesso spazio nel cuore dei fan. Anche se ci sono cose meritevoli (Ideon?) non è comunque riuscito a fare il bis di Gundam. Finora.
Finalmente però la Sunrise decide di sfornare un seguito della serie classica. Di riprendere in mano i personaggi, aggiungerne di nuovi, creare una nuova trama, che sia appetibile per i nuovi spettatori ma che possa piacere ai vecchi, che coniughi spettacolo e poesia, drammaticità e avventura.
La squadra della produzione è di nuovo quella del Gundam originale, con alcune aggiunte e più esperienza. I soldi sono di più.

Trama: 7 anni dopo la guerra di un anno (0086 UC) la federazione terrestre si è indebolita e le colonie vengono governate col pugno di ferro e sfruttate. Il braccio armato della federazione sono i Titani, creati per eliminare le rimanenze di Zeon sono diventati una vera e propria forza armata che può violare la legge come vuole. Per contrastare lo strapotere dei Titani e difendere gli spazionoidi nasce l'AEUG, una forza armata indipendente a cui piano piano di uniscono sempre più personaggi.
All'AEUG si unisce anche Kamille Bidan, dopo aver rubato il Gundam Mark II, geniale newtype responsabile anche della progettazione dello Z Gundam.
Anche se la trama vede il ritorno di personaggi come Amuro, Hayato, Frau e tanti altri la narrazione si concentra principalmente sui nuovi protagonisti, ad esclusione di Char, vero coprotagonista, e sullo scenario globale piuttosto che sugli eventi della singola nave.


Cosa ne esce fuori: Dietro due sigle non proprio esaltanti, rimpiazzate nel mercato occidentale da una musica orchestrale (Zeta's Pulse) decisamente più adatta, ci sono 50 episodi densissimi. La storia inizia col botto e prosegue sempre molto rapidamente. Il cast è enorme e enorme è anche la quantità di mobile suit che si vedono sugli schermi. La serie non solo riesce ad essere all'altezza dell'originale, ma da alcuni punti la supera persino. Il design è sicuramente migliore e, per quanto Tomino sia costretto a prendere alcune strade dalla produzione, la storia è ben più complessa e profonda di quanto ci si potrebbe immaginare da una serie di robot trasformabili. Nonostante la densità ci si prende tutto il tempo necessario a raccontare i vari sviluppi, lo Zeta arriva infatti solamente a metà serie, nonostante sia il titolare, questo permette di continuare a narrare la parentesi "terrestre" delle avventure del nostro protagonista. Alcuni personaggi si prendono lunghe pause spesso durante la serie ed altri hanno uno spazio minore di quanto si vorrebbe, schiacciati dalla grande quantità di eventi da narrare.
Non contenti ad un certo punto sbucano anche le forze di Neo Zeon, capitanate da Haman Karn, trasformando il conflitto in uno scontro a 3 fazioni. Alcuni personaggi sono memorabili, e se Char è, nuovamente, il top, Paptimus Scirocco e Haman Karn gli tengono testa come pochi altri hanno saputo, e sapranno, mai fare.
Il mecha è probabilmente il mio preferito tra tutte le serie gundamiche e le battaglie sono grandiose, i mobile suit sono pesanti, possenti, grandiosi, eppure sempre macchine, sempre ancorati, ai "real robot" (anche se ci sono delle concessioni, soprattutto nel finale). Ci si inizia a svincolare dalla narrazione episodica, anche se, probabilmente per motivi di marketing, una battaglia ad episodio è d'obbligo per lo Z, che però risulta meno invincibile del suo predecessore.

Lati negativi: Gli ultimi episodi sono troppo compressi, gli eventi si susseguono vorticosamente e la necessità di chiudere tantissime trame e sviluppi porta ad episodi fin troppo pesanti, a sviluppi troppo rapidi e salti logici che costringono lo spettatore a dover completare da solo il puzzle, immaginando i pezzi mancanti. Alcuni personaggi vengono trascurati, altri muoiono prima di aver concluso il loro percorso e, anche se sono colpi di scena che rimangono, dispiace per quello che avrebbero potuto ancora dare. Su tutti [spoiler] Katz, che sarebbe stato perfetto per proseguire la legacy [/spoiler].
La serie è monca, se lo scontro con i Titani e con Scirocco viene risolto appieno Haman Karn e Neo Zeon rimangono una questione aperta che sarà risolta, in maniera non eccelsa, solamente in ZZ, terza serie tv. Il finale, per quanto bellissimo, [spoiler] concede un po' troppo al lato "super" dello Z e forse si presenta un po' troppo triste, per quanto non del tutto inaspettato visto l'andazzo della serie [/spoiler].
Kamille, per quanto sia un bel protagonista, non riesce a fare breccia come Amuro e, proprio come Amuro, troppo spesso si fa fregare la scena da Char.

Risultati: La serie per quanto avesse tutto sommato raggiunto gli obiettivi prefissati non raggiunge il successo pronosticato, per quanto al momento rimanga l'unica serie di Gundam ad aver superato il 10% di share alla prima messa in onda, e questo spingerà ad cambiare totalmente stile con la successiva ZZ. La serie è uno snodo essenziale per capire il futuro dello UC, imprescindibile per chi vuole avventurarsi nella visione di ZZ e Unicorn, è una serie che inoltre getta alcuni semi che vedremo espandersi seguendo l'evoluzione della linea temporale. Lo Zeta è tutt'ora uno dei più apprezzati Gundam e la serie rimane un must per tutti i fan.

Note a margine: La serie punta un po' più al realismo spaziale, ma ci sono comunque tantissime imprecisioni (alcune delle quali saranno risolte dalla serie successiva), su tutte i liquidi che scorrono dai rubinetti a gravità zero. I robot trasformabili per quanto belli da vedere non hanno senso fuori dall'atmosfera, se non forse per una questione di manovrabilità, così come non ha senso tenere i motori accesi per continuare a muoversi, ma capisco la questione visiva in questo caso: sullo schermo una nave nello spazio con i motori spenti sembrerebbe immobile. Spegnerli non significa rallentare, in ogni caso.

Come recuperarla: In Italia è stata trasmessa da Mediaset, prima sul canale Hiro e poi in chiaro su Italia 1, ma mai editata in DVD, l'unico modo per vederla in italiano è dunque rivolgersi ad internet.

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